Domenica maledetta Domenica. O la quiche di patate.

Ci sta proprio bene il pomodorino sciuè sciuè

Perché la domenica è davvero un giorno del cazzo… Non mi è mai andata giù. Sarà quell’aria da giorno di festa che tanto festa non è, sarà che ci vuole ben altro per ricaricare le pile, sarà la stagione, sarà l’accidia.. Ma la domenica per me è un giorno – nongiorno. Più un interstizio tra un sabato e un lunedì (maledetto pure quello, ma per ragioni diverse), una coda del sabato, la fine di qualcosa che magari non è mai iniziato. Insomma, la domenica spesso è una presa a male.
Ceeeerto, puoi ingentilirla mascherandola da giornata intima e calda, divano-gatto-libro-amichetti, da family day se vai a pranzo dai tuoi, con o senza pastarelle al seguito, per i fanatici del parco è proprio una gran giornata, ma… Ma io con la domenica c’entro poco. Davvero poco.
Quindi questa domenica è passata in uno stato di scoglionamento vagamente torpido, di “ma perché ho tutto ‘sto sonno se non ho fatto nulla”, con ogni tanto uno smoccolamento perché le sigarette stavano finendo e il bradipo (io) non voleva manco scendere a comprarle sotto casa…
in queste domeniche così, la parola d’ordine è “confort food”. Un cibo semplice, che faccia “casa” e che ti coccoli un po’, legato a sapori semplici. Niente zeste di lime, zabajone di gorgonzola, zero trancio di salmone al sakè. Ci vuole una cosa calda, magari con la PATATA… una specie di tortino, o una variante sulla quiche, che ormai mi pare abbastanza familiare come sapore e preparazione… Quindi…

Quindi fai la pâte à quiche, e la metti in frigo a riposare. Intanto sbucci le patate, le tagli con la mandolina a chips, tagli a pezztti un po’ di emmenthal senza pretese e della mortadella… un po’ di panna, due uova… ehy… aspetta… ho detto UOVA? E stai a vedere che MI SONO SCORDATO L’UOVO  nella pasta della quiche, cazzo…

Oh beh, le domeniche sono anche un po’ così. Uno si distrae, fa l’ameba in casa, e la concentrazione cala… Vabbè, allora per prima cosa, possiamo recuperare il disastro? Non dirlo a nessuno. Prendi l’impasto. No beh vabbè è un blocco di marmo ghiacciato, che ci faccio mo’? Cristiddio, prendi quel maledetto simpatico uovo e sbattilo nella palla di pasta e vedi se funz… oh… beh sai, forse recupera…si si, recupera. ok, è un po’grumosa. OOOK, nun se po’ vede’, ma almeno si stende. Quasi. Ok, diciamo che lavorandola un altro po’ si stende.  Fodera la tortiera. Riempila con l’impasto e le patate tagliate sottilissime alternate con un minimo di crite… vabbè, come viene viene, ho il forno acceso e chissenefrega, me la devo mangiare solo io, no?

Tiè, inforna. Bum, un pezzo di forno casca a terra (sempre lo stesso, uno zoccolo di copertura, ma mi snerva ugualmente). Un calcetto e lo rimetto su. Intanto rimugino. Sarà venuta una mappazza… patate, panna, mortadella, emmenthal, uova, timo fresco (ieri ne ho comprato una piantina, VIVA… è una sfida tra me e Maman Natura, ormai, visto che uccido anche le piante grasse)… Forse devo trovare qualcosa che ne aggiusti il sapore… si certo, ma sta in forno da 15 minuti, che vuoi fare? Una salsina di pomodoro sciuè sciuè (veloce veloce, ‘mpress’mpress, chiamatela come volete, basta che il nome-aggettivo-quelcheè sia ripetuto due volte).Il pomodoro fresco e acido, senza soffritti né nulla, dovrebbe riequilibrare il tutto, sgrassando la quiche. Facciamolo va…

Sforno la quiche.

Affetto la quiche, le affianco un po’ di salsina volante, scatto qualche foto.

Assaggio.

Oh, beh, ma non è poi male! Sa di buono, sa di confort food per davvero, la pasta è ottima, un po’rustica ma così doveva essere, e il ripieno è gustoso! Il pomodoro ci sta benissimo, e io mi sento abbottato ma felice.

Allora, ci si può riconciliare anche con le domeniche…

la ricetta della Quiche rustica con le Patate

La pâte à quiche (di Cristophe Felder, eh…):
200gr di farina (in questo caso la volevo rustica, e la farina è farina di farro, udite udite)
90gr di burro
sale
acqua ghiacciata (5gr)
UN UOVO (ricordatelo, l’uovo, c***o, ricordatelo!!!)

L’impasto:
4 patate rosse, di dimensioni medie.
150-200 gr di emmental tagliato a tocchetti
200gr di mortadella tagliata a tocchetti
200ml di panna liquida
2 uova
timo fresco (possibilmente)
sale e pepe

Mescolate gli ingredienti della pâte à quiche e formate una palla che farete riposare per almeno un’ora in frigo.
Nel frattempo affettate con la mandolina 4 patate sbucciate (io ho usato patate a buccia rossa), e mettetele in una ciotola con acqua freddissima, a perdere un po’ di amido.
Intanto mescolate 200ml di panna, due uova (sì, solo due uova, ok?), un po’ di mortadella e di formaghgio emmenthal a dadini (regolatevi secondo i vostri gusti), sale e pepe. Io ho aggiunto solo del timo fresco, me ne piace troppo il gusto.

Accendete il forno a 180 gradi. Foderate una teglia da quiche di pasta e riempite con uno strato di aptate e uno di ripieno, e vià così, uno strano dopo l’altro fino a terminare. Infornate per una mezz’oretta, e nel frattempo preparate una salsa di pomodorini freschi senza usare alcun soffritto. È una questione tra voi, un po’ d’olio, e dei pomodorini, ok?
Nel mentre che si cuoce la salsina, sarà pronta la quiche, che sformerete su un piatto da portata. Servitela a fette, con accanto un po’ di salsa di pomodoro, e… beh ditemi voi. A me par buona.